Martina
Mi chiamo Martina, ho 24 anni, e mia madre mi definisce “una persona eternamente insoddisfatta e con la testa tra le nuvole”; non so se sia un punto a mio favore o il contrario, eppure è stata proprio la voglia di non accontentarmi della vita che stavo vivendo a farmi prendere la decisione di partire.
Studiavo Lingua e Letteratura straniera all’Università di Napoli, divisa tra un percorso di studi che non mi convinceva e troppi sogni nel cassetto che da sempre erano rimasti sigillati, la voglia di prendere in mano la mia monotona vita e di farne qualcosa mi ha spinta a lasciare il mio nido (anche se per relativamente poco).
L’occasione si è presentata con un tempismo quasi perfetto, in un periodo in cui mi ero chiusa in me stessa, nelle mie passioni coltivate nella mia stanza in solitaria che comprendono il disegno, il cinema ed il montaggio video, quando un’amica mi parla dell’occasione che ha cambiato ogni cosa.
Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?
Ho spesso pensato che sia triste da dire e da pensare perché, alla fine, questo è il posto dove sono nata e cresciuta e alla quale rimarrò sempre legata, eppure arrivi ad un età in cui senti che casa, non è più casa tua.
Cerchi di meglio e vuoi di meglio, sai di poter avere di meglio e fare di meglio, ma vivi in un posto che non te lo consente, un posto dove i tuoi sogni nel cassetto non hanno modo di uscire, e rimangono lì, intrappolati in un cassetto in cui continui ad accumulare false speranze e finte gioie, così tanto da farlo riempire fino allo scoppio, è allora che senti qualcosa premere sotto ed il bisogno di lasciarlo andare non appena se ne presenta l’occasione.
E’ stata la tristezza nel dover reprimere in quel cassetto i miei sogni a darmi la forza di partire; la consapevolezza di non vivere una vita che mi piacesse davvero e la voglia di provare a cambiarla e cambiarmi. I miei sogni sono stati il motivo per cui sono partita.
Hai scelto l’AMERICA. Perché hai scelto proprio “lei”?
Dimmi un suo pregio ed un suo difetto
Perché l’America? Perché subito la associ ai sogni; chi almeno una volta non ha pensato al sogno Americano? Perché è lontana e senti di averla conosciuta già bene attraverso i film e la TV, ma in realtà non la conosci per niente.
Perché sai cosa aspettarti eppure non ne sei sicuro e non smette mai di sorprenderti. Ho vissuto a Orlando, in Florida, per un anno. Ammetto che non era tra le mie prime scelte, ma avevo trovato lavoro lì e la voglia di andare mi ha semplicemente guidata, e che lavoro!
Per un anno ho lavorato per uno dei più famosi parchi a tema sul pianeta e per una delle più grandi compagnie del mondo: DisneyWorld è stato casa mia per un anno. Puoi chiedere di meglio? Mentre lavoravo lì, ho ascoltato spesso storie di famiglie che hanno lavorato anni per mettere soldi da parte e potersi permettere una vacanza a Disney, ed io ci lavoravo e ci vivevo.
Mi sentivo ed ancora mi sento onorata e fortunata ad aver avuto l’occasione di poter vivere questa esperienza, nonostante il lavoro spesso sia duro, impari a farci la corazza e capisci che quello che c’è fuori dal lavoro, è una gioia per pochi.
Un difetto di Orlando è sicuramente il meteo: il clima della Florida è terribilmente caldo e umido, con piogge ed uragani frequenti nel periodo estivo. Quando sono arrivata lo scorso luglio, mi sembrava quasi un paradosso che lo chiamassero “The Sunshine State”.
Un pregio forte è sicuramente l’alta concentrazione di parchi a tema che porta persone da praticamente ogni angolo del globo a trasferirsi qui per lavorare; che sia DisneyWorld, che siano gli Universal Studios o Seaworld, mi piaceva chiamarlo “Il paese dei balocchi” e a qualcuno; invece, non piaceva per questo motivo, eppure conoscere persone provenienti da tutto il mondo, diventarci amico e conoscere lingue e culture, tutto in una solo posto, è come viaggiare stando fermi in una piccola città del centro Florida.
Il tuo posto preferito in città
Disney Springs è stato il posto in cui ho lasciato tanti bei ricordi: andare lì la sera per un film o un boccone con gli amici era lasciare alle spalle tutto lo stress del lavoro e sentirsi quasi in vacanza come la maggior parte delle persone che camminano in quell’area.
Un consiglio per coloro che vogliono trasferirsi a Orlando?
Armatevi di tanto coraggio, pazienza e tanta voglia di divertirvi e sentirvi liberi e spensierati e poi partite; Disney ha posti aperti per tutti!
Tutti possono vivere l’esperienza che ho vissuto io. Consiglio davvero col cuore a tutti di applicare per questo lavoro, perché davvero non è solo un lavoro, è un’esperienza che ti cambia la vita. Un anno può sembrare poco o relativamente tanto, ma ogni giorno vissuto lì è come quattro giorni in una vita comune.
E questo lavoro mi ha dato non solo la possibilità di stare in America, ma di viverla e scoprirla.
Follow your dreams. Qual’è il tuo sogno più grande?
Essere un’ispirazione. Fare quello che mi piace, poter vivere di quello che mi piace sapendo di aver ispirato qualcuno. Anche in piccole cose, vorrei che la gente potesse dire “hey, quella ragazza ce l’ha fatta!”
Essere fiera di me, insomma.
Per chi sogna di partire ma non ha ancora avuto il coraggio di farlo, che consiglio daresti?
So che staccarci dalla vita facile che si ha a casa e dalle proprie abitudini può essere difficile, la lontananza può essere dura, ma abbiate il coraggio di osare con la vostra vita e viaggiate alla ricerca della “vostra America”.
Trovatela e fatela vostra, per sentirvi diversi, liberi, più aperti, felici, perché lasciare casa vi aiuterà a capire quale sia il vostro posto nel mondo. Vivere al massimo significa anche osare.
I sogni non verranno a cercarvi a casa mentre pensate a come realizzarli; partite e fate del vostro meglio per vivere e non sopravvivere, ogni esperienza vale la pena di essere vissuta.
The Dream List: tre città che desideri visitare o dove andresti a vivere (almeno per un periodo)
Krabi, Tailandia; la Tailandia è sulla mia Dream List da sempre, principalmente perché mi piacerebbe visitare un posto con un tipo di cultura totalmente differente a quello a cui sono abituata ed ho sentito dire che ci sono spiagge bellissime.
Dublino, Irlanda; mi sembra una città molto artistica e so che gli irlandesi sono molto amichevoli e divertenti.
Tornerei sicuramente a vivere a Los Angeles o a Londra: la prima per poter coltivare la mia passione per il cinema, la seconda perché l’ho sempre sentita un po’ casa mia, senza averci mai vissuto, essendoci stata solo due volte da turista. E’ sempre un piacere tornare a Londra, ogni volta mi ci sento a casa.
Tre parole per descrivere perché dobbiamo viaggiare
Libertà, esperienza, desiderio
Che belle queste parole Martina e che bello avere coraggio e voglia di fare alla tua età, cosa che non ho fatto io.
Avevo 21 anni quando Disneyland Paris mi aveva proposto un lavoro di 8 mesi a Parigi e io rifiutati (stupidamente!), e non ero neanche dall’altra parte dell’oceano come hai fatto tu.
Era diverso anni fa, e ora andrei al volo!
Ottimi consigli, ottima la tua esperienza, e bellissime queste tue parole, il coraggio di osare e di fare ciò in cui si ama non deve mancare mai…peccato x me averlo capito con qualche anno di ritardo.
Buoni nuovi viaggi (io attendo con ansia il ritorno negli Usa a breve).
Monica
Si, le parole di Martina sono spettacolari e concordo su tutto!!