“Barcellona mi fa stare bene”. Carlotta ci racconta la sua vagonata di sogni. 1


Da Firenze a Barcellona

Questa settimana ho il piacere di pubblicare l’intervista di un’altra super DREAM TRAVELER.
Non solo una sognatrice e viaggiatrice, ma una grande amica, una di quelle amiche che Barcellona mi ha regalato, una di quelle persone speciali che solo una città tanto speciale può farti incontrare.

Fiorentina doc, eppure a Firenze dove io ho studiato, non ci siamo mai incontrate.
La Spagna, Barcellona e la voglia di imparare lo spagnolo l’hanno catapultata qua per un mese e dopo settimane trascorse a parlare sui social, ci siamo finalmente abbracciate.

Blogger, amante dei viaggi, compagna quotidiana di chiacchiere e risate, racconta le sue avventure nel suo blog Una penna in viaggio.

Dream Travelers Carlotta

DREAM TRAVELERS- Carlotta

Mi chiamo Carlotta e quando mi si chiede di descrivermi in poche righe vado completamente in crisi. Sulla carta ho 28 anni, vivo a Firenze e sono laureata in Giurisprudenza. Se mi si guarda un po’ più da vicino però le cose cambiano: tra qualche giorno di anni ne faccio 29, sogno di vivere a Barcellona e di fare l’avvocato non ne ho la minima intenzione.

Ho la testa tra le nuvole ma quando mi metto in testa una cosa divento la persona più determinata al mondo, fino a prendere delle meravigliose batoste. Vivo perennemente in uno stato di crisi esistenziale, con una vagonata di sogni in testa più grandi di me e tanta curiosità per ciò che mi circonda.

Cosa ti ha spinto fare questa esperienza di un mese a Barcellona? 

Ci pensavo e ripensavo da troppo tempo. Mi ha spinto la curiosità e la voglia irrefrenabile di provare a vivere in una città che amo senza avere la fretta di ripartire. Ho pensato, sognato, risparmiato e alla fine preso un volo (o il volo!).
È stato stupendo. Lo rifarei altre mille volte.

Hai scelto BARCELLONA. Perché hai scelto proprio LEI?
Dimmi un pregio ed un difetto di questa città.

Perché mi fa stare bene. È una città non troppo grande, incredibilmente attiva e stimolante ma allo stesso tempo tranquilla. Ogni quartiere, ogni angolo, ha qualcosa di speciale che merita di essere scoperto e capito. E poi c’è il mare!
Amo perdermi per le sue strade e ritrovarmi, in tutti i sensi.

Un solo pregio non riesco 😉 Te ne dico due: la libertà di essere se stessi e la facilità nell’entrare in contatto con l’altro.
Difetto: i supermercati chiusi la domenica.

Il tuo posto preferito in città

I Jardins de Rubio i Lluch nel Raval la domenica mattina.

artista barcellona

Un consiglio per coloro che vogliono trasferirsi a BARCELLONA.

Portatevi un costume da bagno anche se è ottobre.

Follow your dreams. Qual è il tuo sogno più grande?

Non è semplice rispondere a questa domanda. Sono giorni che ci penso e non riesco a decidermi. Il mio sogno più grande e personale è trovare un equilibrio, una vita, un posto nel mondo dove vivere, un qualcosa che mi stimoli ogni giorno e che mi faccia pensare “sono viva”.

Nel concreto vorrei diventare giornalista o comunque essere in grado di porre l’attenzione sulle troppe persone che in questo momento soffrono a causa della diseguale distribuzione di risorse (economiche e non solo), specialmente nei Paesi in via di sviluppo. Questo è forse il mio sogno più grande.

Per chi sogna di partire ma non ha ancora avuto il coraggio di farlo, che consiglio daresti?

Se alla base della propria scelta c’è un sogno, sarà quella la base della propria motivazione e le fondamenta della propria determinazione.
La forza di un sogno può avere un potere enorme ed essere straripante.

Gli ingredienti giusti, secondo me, sono: la volontà, il buon senso e lo spirito di adattamento.  E non lasciarsi abbattere alla prima difficoltà!

Born Barcellona

The Dream List: tre città che desideri visitare o dove andresti a vivere (almeno per un periodo)

Vorrei fare un viaggio on the road in Argentina, percorrere la Ruta Nacional 40, vedere con i miei occhi il ghiacciaio Perito Moreno, le cascate dell’Iguazù, perdermi totalmente.

Vedere con i miei occhi il verde dell’Oceano Pacifico in Nuova Caledonia.

Assistere all’aurora boreale in Norvegia.

Roba da poco, insomma. 😛

Tre parole per descrivere perché dobbiamo viaggiare.

“Quando si sta male si tende a fissare un punto nella parete e pensare che il mondo sia tutto lì. E invece c’è tutta la casa.” C’è tutto il mondo.
Per aprirsi all’altro, per conoscere meglio se stessi, per ridimensionarsi.


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