Da Siargao a Bolinao, il mio viaggio verso il nord delle Filippine


Quando viaggi insieme ad un tuo amico filippino…

Un viaggio piuttosto alternativo, che pochi turisti fanno. Un viaggio che mi ha permesso di raggiungere e visitare luoghi che pochi stranieri conoscono. 

Attraversare le Filippine via terra è un’esperienza.
Quando sono arrivata nelle Filippine, la prima tappa è stata Siargao.
Ero partita da Barcellona con tre amici, di cui uno filippino cresciuto in Spagna ma con parenti sparsi per il paese.

Il primo mese di viaggio sapevo sarebbe stato intenso. L’idea che avevamo, era quella di rimanere a Siargao per una settimana, per poi proseguire verso “nord”, percorrendo tutta la costa orientale del paese via terra.
Obiettivo finale: raggiungere Bolinao e Urdaneta, le cittadine in cui vive parte della famiglia del mio amico filippino.

Un viaggio itinerante, a tratti molto impegnativo.
Abbiamo trascorso ore ed ore su autobus decisamente poco confortevoli, stretti, con sedili scomodissimi, a volte stando seduti per terra lungo il corridoio perché non c’era più posto per sedersi.
La tratta più lunga è durata 26 ore. Si, 26 ore. Facendo delle tappe ovviamente, ma è stato il viaggio più pesante fatto in vita mia.
I luoghi visitati durante il percorso hanno però ripagato di tutta la fatica e stanchezza accumulate.
Ho visitato luoghi che ho nel cuore e che ricordo come se fosse ieri.

In viaggio…

Le tappe del viaggio

Dopo la prima meravigliosa settimana trascorsa a Siargao, ci siamo diretti verso Surigao, tappa di passaggio perché la nostra prima nuova tappa sarebbe stata Pintuyan sull’isola di Panaon.
A Surigao City ho però potuto rinnovare il visto turistico per un altro mese (l’avrei utilizzato  per il mese successivo), perché in questa città piuttosto grande c’è un ufficio immigrazione (e se sei a Siargao, è l’unico ufficio più vicino in cui andare).

Pintuyan

Perché abbiamo deciso di fermarci qui? Per un motivo fondamentale: lo squalo balena.
Nelle acque di Pintuyan si può nuotare con gli squali balena e a differenza di altre località come Oslob o Donsol, qui l’attività si svolge in maniera ancora piuttosto naturale ed autentica.

Nei punti più famosi, come ad esempio Oslob, è facile vedere e nuotare con gli squali balena perché i pescatori danno loro da mangiare ed ovviamente gli squali si avvicinano in superficie per questo. In un certo senso, sono “forzati” a salire in superficie perché sono abituati a ricevere del cibo. 

Tutto questo viene fatto perché Oslob è ormai diventata una località che richiama turisti e amanti delle immersioni proprio per questa attrazione, che però a mio avviso perde di autenticità.

A Pintuyan ciò non avviene (non ancora al meno!). Qui puoi vedere e nuotare con gli squali balena se sei fortunato.
Vieni accompagnato dai pescatori con una barca a largo della costa d Pintuyan e aspetti. Puoi aspettare 10 minuti come 40, però i pescatori ti assicurano che in un lasso di tempo di 2/3 ore max, almeno uno squalo si riesce a vedere. 

Squalo balena (©Olga ga)

I pescatori che sono sulla barca insieme a te e nelle barchette vicine, passano tutto il tempo ad osservare l’acqua e quando notano lo squalo avvicinarsi in superficie, iniziano a gridare e ti dicono di buttarti in acqua con la maschera da snorkeling.
Così è stato per noi. Abbiamo aspettato circa 30 minuti e poi le urla dei pescatori, ci hanno fatto capire che dovevamo buttarci!

Vedere lo squalo balena così da vicino fa una certa impressione! Non sono pericolosi ovviamente, però ti consigliano di stare ad una certa distanza per 2 motivi principalmente: il primo, è che se ci si avvicina troppo, si spaventano e si allontanano scendendo in profondità; mentre il secondo è legato al fatto che se vieni toccato dalla coda potresti farti male comunque, sono degli animali piuttosto grossi ed energici!

Di Pintuyan ricordo anche la pioggia. Giorni interi di pioggia
L’idea iniziale che avevamo, era stare a Pintuyan un giorno, fare l’escursione e ripartire il giorno dopo, ma per 3 giorni ha piovuto sempre ed i pescatori ci dicevano che se piove, gli squali balena non salgono in superficie. Abbiamo aspettato 4 giorni, in questo piccolo villaggio dove non c’è assolutamente nulla da fare..non c’era neanche la connessione internet!!

Ammetto però che abbiamo trascorsi giornate di puro relax, chiacchierando con i locali, giocando con i bambini al porto, facendo il bagno anche sotto la poggia…una bellissima sensazione!

Pintuyan sotto la pioggia

Caramoan Islands (passando per Legazpi)

Da Pintuyan è iniziato il viaggio infinito che ci ha portato fino alle Isole Caramoan.
Un viaggio infinito e straziante che se ci penso ora sorrido, ma lo ricordo come uno dei viaggi via terra più lunghi e stancanti di sempre.

Gli autobus filippini non sono come gli autobus europei: hanno i sedili piccoli, c’è pochissimo spazio tra un sedile e l’altro, e se non si acquista il biglietto in anticipo, si rischia di fare tutto il viaggio seduti per terra lungo il corridoio o di stare in piedi.
Cosa che, ovviamente, è successa a noi…..

Da Pintuyan per raggiungere le isole Caramoan abbiamo preso 4 autobus ed il viaggio è durato un totale di 26 ore. Abbiamo però fatto un stop, una notte nella città di Legazpi.
Le nostre tappe sono state: Tacloban – Allen (dove abbiamo preso un traghetto) – Legazpi – Naga.

Ricordo che sul secondo autobus preso, non c’erano più sedili disponibili e l’autista ha posizionato delle sedie di plastica lungo il corridoio, così almeno altre 15 persone hanno potuto sedersi, tra cui….noi.

Le sedie di plastica sul bus

Da Naga abbiamo preso l’ultimo bus che ci ha portato fino alla cittadina di Caramoan. Una strada in salita e piena di curve perché le isole Caramoan sono un po’ nascoste, si trovano oltre la montagna e per raggiungerle bisogna salire e discendere tutta la zona montuosa.

Proprio perché sono così difficili da raggiungere, sono frequentate da pochissimi. La maggior parte di visitatori sono locali o comunque filippini provenienti da altre zone.
Il loro essere così “segrete” le rende autentiche e bellissime.

Spiagge deserte, bambini che giocano in acqua, qualche cane che passeggia tranquillo lungo la riva.
Il paesaggio ricorda un po’ Palawan: scogliere calcaree, calette, rocce ricoperte da alberi verdissimi, mare cristallino.
Siamo rimasti a Caramoan qualche giorno, più giorni di quanti previsti in verità, perché la zona c’è piaciuta parecchio.

Noi a Caramoan

Piccola curiosità: queste isole pur non essendo molto frequentate, sono molto conosciute nelle Filippine, perché è proprio qui che sono state girate tante puntate di Survivors, un reality show filippino.

Bolinao (passando per Manila)

Dopo i giorni trascorsi alle Caramoan, abbiamo proseguito il nostro viaggio “verso nord”. 
Ultime destinazioni: Bolinao ed Urdaneta, le cittadine dove vivono attualmente alcuni componenti della famiglia del mio amico.
Dalla cittadina di Caramoan, abbiamo ripreso il bus in direzione Naga, per poi proseguire verso Manila. Altre 10 ore di viaggio circa.

Ricordo di essere arrivati a Manila verso le 5 del mattino, in una stazione degli autobus strapiena di gente, non ricordo neanche in quale punto della città ci trovassimo. Da lì, un altro bus che ci ha portati a Urdaneta dove abbiamo raggiunto la famiglia del mio amico.

Insieme ai suoi parenti, abbiamo raggiunto Bolinao, una cittadina sul mare, conosciuta solo da locali e coreani. Ci hanno raccontato che i coreani stanno costruendo numerosi resort e ristoranti e la zona sta diventando piuttosto turistica e popolare.

La spiaggia di Bolinao

La spiaggia mi è piaciuta molto, però l’ho vista molto più affollata rispetto alle spiagge viste in precedenza durante il viaggio.
Ricordo con molto piacere il pranzo fatto insieme a tutta la famiglia: ci siamo allontanati dalla spiaggia per raggiungere il fiume Balingasay e abbiamo pranzato su di un cottage galleggiante. 
C’è un ristorante che offre la possibilità di affittare un piccolo cottage e fare un giro lungo il fiume mentre si pranza a bordo a base di pesce e carne grigliati, crostacei e verdure.

Sul fiume Balingasay per pranzo

Bolinao è stata l’ultima tappa del viaggio. Dopo 5 giorni trascorsi in questa cittadina, siamo rientrati a Manila.
Un mese trascorso così intensamente, passato così veloce da non rendersene conto. 
Un viaggio lungo, stancante ma bellissimo che mi ha permesso di vedere luoghi delle Filippine che diversamente non avrei mai potuto vedere.

Qualche consiglio

  • se pensi di attraversare le Filippine via terra, preparati a situazione un po’ scomode e armati di pazienza
  • Quando possibile, compra i biglietti degli autobus in anticipo, onde evitare di stare seduto lungo il corridoio
  • Vivi e viaggia “local”, conoscerai tantissime persone fantastiche che ti riempiranno di sorrisi! 🙂

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