Tra siesta e cerveza, si vive bene…
Ultimamente penso spesso alla mia vita quotidiana qui a Barcellona e a tutte quelle piccole cose che mi rendono serena ogni giorno.
Soprattutto mi chiedo spesso cosa mi attirasse tanto della Spagna, quando decisi di trasferirmi qua.
In verità non lo sapevo ancora, la scelta fu dettata dal mio grande amore per la capitale catalana, che mi aveva rubato il cuore in sole tre mesi estivi, quando avevo solo 21 anni.
Un amore durato anni che mi ha portato fino a qua.
Di Barcellona conoscevo le feste, le sbronze, le decine di persone conosciute in una singola serata.
Il mare, i locali, la Sangria, la musica, la perfetta armonia che si respirava per quelle strade.
Tutto quello che un ragazzo si porta a casa, dopo una settimana trascorsa qua in vacanza.
Barcellona ha rubato il cuore a molti, non solo a me..quante persone ho conosciuto, venute qui in vacanza, che hanno deciso di rimanere, quante…
Quando a 21 anni sono venuta a lavorare in città per qualche mese, della vita spagnola ancora non sapevo molto: parlo della vita quotidiana di ognuno di noi, dello stile di vita delle persone, dei loro ritmi, della routine, delle loro stranezze e curiosità…
Sapevo solo che l’aria di Barcellona mi faceva svegliare e addormentarmi con il sorriso.
10 motivi per cui amo gli spagnoli ed il loro stile di vita.
Vivo qui da un anno e mezzo e posso dire con certezza che mi sono abituata molto bene allo stile di vita spagnolo, ai loro ritmi. Amo ogni piccola abitudine, ogni piccola curiosità.
Uno stile di vita che amo e che mi fa addormentare con il sorriso anche nelle giornate più storte.
1. Barcellona non è una città frenetica.
E’ grande, caotica, strapiena di turisti, ma non è frenetica.
Nel bel mezzo del casino, tu vedrai sempre e comunque la gente rilassata.
Anche quando nelle ore di punta sei completamente schiacciato sul bus o nella metropolitana.
2. A Barcellona si va al lavoro in pattini o con lo skate
Una delle cose che più amo della vita qua. La maggior parte delle persone vanno al lavoro in macchina o con i mezzi pubblici, ma ogni tanto ti capiterà di vedere chi va in ufficio con i pattini lungo la pista ciclabile.
Vedrai chi si siede in una panchina, si toglie i pattini, si mette le scarpe ed entra in ufficio.
Ancora più bello, quando vedi quelli che vanno al lavoro con lo skateboard: davanti alla porta dell’ufficio, skate in spalla e si entra a lavorare.
Nel mio mega open space dove lavoro, in un angolo all’entrata, ci sono sempre parcheggiati biciclette e skateboard. Adoro.
3. La birra dopo il lavoro
E’ d’obbligo. Se non tutti i giorni, quasi. 🙂
Quando si esce dal lavoro, birretta. Con i colleghi del lavoro, si va nel baretto di quartiere, due chiacchiere ed una birra fresca per rilassarsi.
Questo è ciò che più adoro degli spagnoli. Rilassarsi è un diritto intoccabile e fa parte dello stile di vita di ognuno. Ti entra nell’anima e ti abitui a questi ritmi così facilmente… 😉
4. La clara
Rimanendo in tema di bevute, a Barcellona non si beve solo la birra, si beve la “clara” o “clarita” (se chiedi il bicchiere più piccolo).
Si tratta di birra con aggiunta di limone, molto rinfrescante, soprattutto in estate.
Una volta scoperta, non ne potrai più fare a meno.
5. Il bocadillo con tortilla di patate a colazione
A questa usanza ho fatto un po’ fatica, ma ora lo faccio quasi sempre.
In Spagna, come nel resto del mondo, non si fa colazione con espresso e croissant. Sappiamo bene che questa abitudine è solo degli italiani.
Qui si fa colazione con un “bocadillo” (panino) preparato con il prosciutto o con la tortilla di patate. Accompagnato dal caffè, ovvio.
6. Il bocadillo è con tomate
Una della tapas più conosciute che troverai in tutti i bar e ristoranti che offrono tapas: il pan con tomate.
Niente di più semplice: pane che viene condito con la salsa di pomodoro, però importante è conoscerne la tecnica! 🙂
Non si tratta di semplice salsa di pomodoro. La tradizione vuole che il pomodoro venga tagliato a metà e strofinato sulla fetta di pane. Ogni bar ha la sua ricetta, si possono aggiungere olio, un po’ di sale e c’è chi aggiunge anche qualche spezia.
Per gli spagnoli, il bocadillo è rigorosamente “pan con tomate”. Non si accettano panini che non siano conditi con il pomodoro.
7. Il vermut della domenica
Quasi fondamentale direi. E non solo la domenica.
Il Vermut è composto da vino bianco o vino rosso ed altre bibite amare e toniche.
L’abitudine di bere un Vermut come aperitivo è più viva che mai qui a Barcellona e in Catalogna.
Puoi berlo nei bar di tapas gustandosi magari un piatto di patatas bravas o di pimientos del padrón, oppure in una bella terrazza all’aperto.
Ti consiglio vivamente di bere sempre quello “casero”, fatto in casa, che è molto più gustoso.
8. La siesta
Un breve sonnellino fatto nel primo pomeriggio, dopo l’ora di pranzo.
Di fatto, per gli spagnoli la siesta è di fondamentale importanza, soprattutto in estate, quando tutto si ferma almeno fino alle 5 di pomeriggio.
La tipica giornata di lavoro spagnola inizia alle 10 e si interrompe alle 14. Dopo la siesta, gli spagnoli tornano a lavorare verso le 16 o le 17 per poi terminare alle 20.
Escludendo il centro storico e turistico che è sempre molto attivo, in altri quartieri della città puoi trovare tranquillamente negozi, panetterie o altre attività commerciali, chiusi dalle 14 alle 17.
9. Tra bikinis e frankfurts
Gli spagnoli sono strani e traducono tutto, ogni singola parola. Non vengono usati inglesismi.
Un sandwich in Spagna si chiama “bikini”, l’hot dog si chiama “frankfurt” (o ancora peggio, perrito caliente) ed i pop-corn si trasformano in “palomitas”.
Però mi piacciono così, con le loro stranezze! 😉
10. Gli orari
Al di là della siesta, ciò che adoro degli spagnoli sono gli orari ed il godersi la giornata.
In spiaggia, ci si gode fino all’ultimo raggio di sole; nel centro storico si rimane seduti fuori nelle terrazze fino a tardi. Godersi ogni momento, dimenticandosi di stress e tensioni.
Le chiacchiere davanti ad una birra quando esci dal lavoro che si trasformano in racconti ed aneddoti fino a notte fonda.
Le camminate lungo la spiaggia per godersi il tramonto e rimanere lì, sotto i raggi della luna.