Quando senti profumo di libertà, difficile tornare indietro…
Ho iniziato circa un anno fa, ma sto ancora cercando di capire come si fa. Uno stile di vita non facile ma fantastico allo stesso tempo. Come e perché ho iniziato a lavorare come freelancer? Cosa facevo prima? Lo racconto qui!
Parto subito con questa domanda: chi è il digital nomad o nomade digitale?
E’ colui che per lavorare usa semplicemente il proprio pc portatile ed una connessione Internet. E’ colui che ama viaggiare, che non ha bisogno di una dimora fissa e che, gestendo un’attività online, guadagna il necessario per vivere e muoversi dove vuole.
Ecco, io volevo fare questo. E da circa un anno, è quello che sto facendo.
Lavorare come freelancer non è facile per niente, almeno agli inizi. Io mi considero una freelancer “work in progress” perché sto ancora costruendo il mio percorso e mi chiedo ogni giorno se ce la farò, se riuscirò a costruire qualcosa. Forse si, forse no.
Tante persone mi chiedono “Ma tu esattamente cosa fai nella vita?”…oppure, “Tu esattamente, di cosa campi?”.
Perché si, chi ha lavorato tutta la sua vita in un ufficio o sotto le dipendenze di qualcuno, non capisce esattamente cosa significhi lavorare da soli, ma soprattutto essere capi di se stessi. Spesso agli occhi degli altri sono quella che viaggia in continuazione senza avere un lavoro e allora in automatico scattano le domande “Ma come fai a vivere?”.
Pochi però mi chiedono come trascorro le mie giornate.
Pochi sanno che spesso alle 2 di notte sono ancora davanti al computer a rispondere a delle mail, o a fare delle traduzioni, o a finire un articolo che non mi piace, che ho scritto e cancellato decine di volte.
Essere capi di se stessi richiede impegno, organizzazione, disciplina, metodo.
Significa non avere uno stipendio fisso a fine mese, ma lavorare più ore di quante se ne lavorano in ufficio.
Significa lavorare anche la domenica pur sapendo che dovrai sputare sangue per farti pagare decentemente un articolo a cui hai dedicato una giornata intera.
Significa calcolare ogni spesa, pensando che un weekend fuori porta corrisponde alla redazione di tre articoli o a qualche pagina da tradurre.
Bisogna sapersi organizzare ed io non sono mai stata troppo brava in questo. Soprattutto quando si devono stabilire degli orari di lavoro e quando ci si deve svegliare presto la mattina pur sapendo che non c’è un capo che ti aspetta. A volte penso che potrei fare molto di più, penso che potrei organizzare meglio le mie giornate, essere più produttiva. Ma sto imparando, e serve tempo, come in tutte le cose…
Da una parte le ore di lavoro, dall’altra parte la libertà quasi assoluta. Anche se non devo più timbrare il cartellino, anche io ho delle scadenze. Il tempo per consegnare il lavoro però lo gestisco io: posso decidere di dormire fino alle 11 e lavorare fino alle 3 del mattino. Posso decidere di andare in viaggio quando voglio, organizzarmi con le consegne, prendere su il mio Mac e partire.
Mi piace pensare che se voglio prendermi qualche giorno di vacanza, non devo chiedere le ferie a nessuno.
Barcellona è la città ideale per i nomadi digitali. Ci sono tantissimi bar con wifi dove poter lavorare, con musica soft che accompagna le ore di lavoro e con il “menù del dia” se vuoi rimanere a pranzo.
E poi ci sono gli spazi coworking, dove lavorare con altri nomads: grandi open space dove ogni freelancer “affitta” una scrivania, il proprio posto all’interno del locale. Si può prenotare per un mese, una settimana o anche solo per un giorno. Si lavora lì, tutti assieme, ognuno però dedicandosi alla propria attività. Per il pranzo e le pause, ci sono aree comuni dove cucinare o farsi un buon caffè.
Ma quindi io, ti chiederai, di cosa mi occupo?
Io lavoro come Web Writer e traduttrice freelance. Lavoro per una startup come guida turistica e collaboro come Travel Blogger.
Scrivo di viaggi, mi occupo di promozione territoriale, gestisco i social media. Lo faccio per agenzie turistiche, aziende nel settore food e travel, agenzie di traduzione, magazine online.
Destinazione principale? Barcellona e la Catalogna. E lavorare per l’Ente del Turismo è una delle mie più grandi soddisfazioni.
Per capire come sono arrivata dove sono, ecco la mia storia! 😉
La mia storia
Fino a 2 anni fa non sapevo neanche cosa volesse dire lavorare come freelancer e sinceramente neanche me lo chiedevo. Ho sempre lavorato come impiegata, seduta alla scrivania del mio ufficio.
Prima l’università (Comunicazione Pubblicitaria, laurea nel 2007) e poi la ricerca di un lavoro, cercando di fare quello che credevo mi piacesse fare, pubblicità.
Dopo due anni in un’agenzia pubblicitaria mi sono resa conto che la mera pubblicità commerciale non mi piaceva per niente. Volevo fare comunicazione ma ampliare gli orizzonti, occuparmi di promozioni, di eventi, di social media, di scrittura.
Ho lasciato l’agenzia ed ho iniziato a lavorare nell’ufficio comunicazione di un’azienda della mia città: cinque anni in cui mi è stato insegnato tanto ed in cui ho iniziato a capire quello che più mi piaceva fare. Anni in cui la comunicazione cambiava sempre di più verso il digitale. Ho iniziato ad interessarmi sempre di più al mondo dei social media, alla scrittura, alla promozione territoriale. Ai viaggi.
Per spiegare la mia storia, però, devo fare un passetto indietro e tornare all’estate del 2006, pochi mesi prima di laurearmi. Quell’estate decisi di trascorrerla a Barcellona. Solo tre mesi per innamorarmi follemente della città, tant’è che mi dissi che prima o poi, in quella città, mi ci sarei trasferita.
Sono rientrata in Italia e mi sono laureata. La mia tesi aveva come titolo “La promozione territoriale della Catalogna”.
Sembra strano a dirlo, ma è come se tutto il mio percorso fosse già segnato. O forse, inconsciamente, a 22 anni avevo le idee già piuttosto chiare.
Che cosa ho fatto però dopo la laurea? Ho iniziato a lavorare ed il mio percorso professionale mi ha portato a rimanere seduta alla scrivania per circa 7 anni, in Italia. A Barcellona tornavo, ma solo in vacanza…
Nel 2013, dopo un viaggio in California, nella mia mente tutto è cambiato. O meglio, tutto quello che avevo in testa già da un po’, ha iniziato a prendere forma. Volevo lavorare nel mondo del turismo, occuparmi di viaggi, parlare lingue straniere, scrivere e raccontare attraverso la fotografia (si, perché amo scattare fotografie).
Mi sono iscritta ad un corso di fotogiornalismo, ho iniziato a collaborare per un blog di viaggi e ho deciso di aprire il mio blog di viaggi personale. Era l’estate del 2013.
Autunno 2014. L’amore per Barcellona vince su tutto. Dopo mesi di pensieri ed indecisioni, ho lasciato il lavoro a tempo indeterminato e ho deciso di trasferirmi.
A Barcellona mi si è aperto un mondo. Dalla piccola realtà di provincia alla metropoli multiculturale.
Persone provenienti da ogni parte del mondo, culture differenti, stili di vita, opportunità lavorative, creatività, viaggiatori e sognatori.
Durante il mio primo anno a Barcellona ho avuto l’opportunità di lavorare per un’agenzia turistica: ancora seduta ad una scrivania, ma facendo ciò che mi piaceva fare: Content e Social Media Marketing. Lavoravo ai contenuti del blog e gestivo i social network….ed ho imparato tantissimo.
Nel frattempo ho iniziato a prendere parte ad eventi di networking, chiacchierare con persone che vivono qualche mese a Barcellona e poi si spostano verso nuove destinazioni.
Ho conosciuto chi ha lavorato un anno in Vietnam, chi vive 6 mesi a Barcellona e 6 mesi in Messico, chi con il proprio Mac ha attraversato tutta l’America Latina, chi lavora alle Canarie ma quando può se ne va in Costa Rica.
E allora mi sono detta “Ma perché non ci provo anche io?”
Anno nuovo, vita nuova. Agli inizi del 2016 ho iniziato a studiare, leggere, documentarmi: digital marketing, content strategy, SEO, WordPress…
Un anno di studio e qualche mese di lavoro, ancora in ufficio.
Poi ho fatto un biglietto di sola andata per il Sud Est Asiatico.
A fine 2016 avevo un biglietto aereo tra le mani e qualche piccola collaborazione come freelancer. 7 mesi di viaggio e poi il rientro a Barcellona.
E continuo così, tutt’oggi: scrivendo, traducendo, cercando clienti, trascorrendo le mie ore davanti al mio Mac. Non è facile, ma ci voglio provare. Uno degli obiettivi del 2018 è anche questo: continuare a crescere e cercare di migliorarmi per costruire qualcosa di mio.
E se a maggio volessi trascorrere un mese in Costa Rica?
Non devo chiedere il permesso a nessuno per farlo… 😉
Ciao, sono inciampata in questo articolo per caso, come tutto del resto. Ho incominciato a leggere e non sono riuscita più a fermarmi, sei una vera e propria forza della natura, anche nella scrittura. Anche io ho un blog, più precisamente i miei genitori hanno un blog, io li aiuto nella parte “informatica” e coi social media. Ho solo 17 anni quindi di strada ne ho molta da fare, questo articolo è stato davvero rivelatore per me, mi hai davvero aperto gli occhi. Penso che per il duro lavoro che fai il minimo che possa fare è ringraziarti e augurarti buona fortuna per le tue prossime avventure.
Buon 2018, Camilla.
Ciao Camilla, grazie mille per questo bellissimo messaggio!!! Già solo con queste poche righe, sento che hai la carica giusta! 🙂 Se hai solo 17 anni, vedrai quante belle cose farai!! Seguirò il vostro blog, così potremo mantenerci in contatto! Buona fortuna per tutto!! Martina
Brava! Anche io sto costruendo la mia carriera da freelance e leggere il tuo post mi ha rincuorata, ce la possiamo fare un passettino alla volta!
si Paola!! Ce la possiamo fare!! Nonostante ci siano momenti più grigi e difficili, poi però arrivano anche le soddisfazioni! Keep going! 😉
Sono già pronta a seguire il tuo prossimo viaggio! E grazie di cuore perché è anche grazie a te e a Barcellona se sono diventata anch’io freelancer, ho seguito il tuo esempio e ho scovato quello che amo più fare… scrivere nello specifico. Tu invece sei una Viaggiatrice con la V Maiuscolissima!!!
Heiii, grazie cara 🙂 Hai visto, piano piano ci siamo costruite il nostro percorso!!
Spero di ripartire presto, per continuare a raccontare le mie avventure! 🙂
Mi ispira tanto leggere la tua storia. In parte me l’avevi già raccontata, ma leggerla nel dettaglio è diverso, per una come me, che ha esattamente i tuoi stessi sogni. A questo punto ti chiedo, come ti sei approcciata al lavoro da freelancer? Io vorrei lanciarmi, ma non so francamente come iniziare. Mi sono iscritta a qualche sito, ma risultati nulla di che. Qual è il tuo consiglio? Ci sono dei siti che consigli per iniziare a scrivere come freelancer? O comunque qualunque consiglio da dare a una principiante come me è ben accetto.
Ciao Isabella! Mi fa piacere che la mia storia sia di ispirazione! 🙂
Io in verità non ho usato nessun metodo preciso, ho iniziato a “curiosare” via web, leggendo blog, cercando di capire come facevano gli altri. Ho cercato di focalizzarmi su ciò che mi piaceva fare, ma soprattutto su ciò che sapevo fare e che potevo migliorare. Ho iniziato a pensare per chi mi sarebbe piaciuto lavorare, che settore, su quale tipo di attività potevo puntare di più.
Via web cercavo nomi di agenzie, nomi nel mondo travel, riviste con cui mi sarebbe piaciuto collaborare e ho iniziato a mandare CV presentandomi. In più, ho iniziato a curiosare nelle piattaforme online per freelancer, come UpWork e lo so, come dici tu, all’inizio sembra non portino a niente, ma datti pazienza che qualcosina salta fuori!
Io tutt’ora sono sempre alla ricerca di clienti nuovi, una continua ricerca, sempre…però piano piano ti sarà più facile capire come muoverti… 😉