Il mio primo mese nell’immensa e caotica Manila 4


Ho amato le Filippine fin dal primo momento in cui ho messo piede in questo paese, però nella vita mai avrei pensato di trasferirmi a Manila.
La vita sorprende sempre.

Vivere nelle Filippine

Un mese a Manila. Un mese che è letteralmente volato, senza che me ne rendessi quasi conto. Un mese intenso in cui sono successe tante cose, settimane e giorni pieni di novità, di cose da fare e da organizzare.
Iniziare il nuovo lavoro, cercare un appartamento dove vivere, orientarsi nella nuova metropoli, abituarsi al caos, aprire un conto in banca, organizzarsi con il visto. Tutto in un mese.

La cosa più bella è che non mi sono stressata mai, neanche un attimo. Perché io sono così, le nuove avventure mi fanno meno paura dello stare ferma. Riorganizzare la propria vita nella capitale filippina può sembrare complicato, ma non lo è stato affatto, si deve solo affrontare tutto con l’energia giusta…ed io quando mi butto in qualcosa di nuovo sono sempre super carica! 🙂

Ma partiamo dall’inizio….

Un angolo di Makati

Perché mi sono trasferita a Manila? 

Ho lasciato Barcellona a fine marzo 2019 perché volevo tornare in Asia, o meglio, volevo tornare nelle Filippine
Non avevo in mente una data di ritorno precisa e così, ho lasciato lavoro e appartamento e ho fatto, di nuovo, un biglietto di sola andata.
L’unica certezza che avevo, era conoscere Siargao, l’isola che non avevo potuto raggiungere nel mio viaggio precedente, ma che era nella mia “must do list” da un po’.

I miei primi due mesi di viaggio li ho trascorsi spostandomi tra le isole, partendo da Siargao, facendo varie tappe verso Nord (rimanendo sul versante orientale), per poi rientrare a Siargao dove sono rimasta un mese intero.
Durante la mia permanenza sull’isola, i miei piani di viaggio sono cambiati un po’ e nel giro di qualche settimana, il viaggio che doveva durare qualche mese si è trasformato in un biglietto di sola andata per Manila, con la prospettiva di rimanere nella capitale filippina per almeno un anno.

Questo perché l’agenzia viaggi Evaneos con cui avevo già collaborato a Barcellona qualche anno fa e con cui sono rientrata in contatto appena sono ripartita per l’Asia a marzo, mi ha proposto di collaborare con loro come consulente di viaggio.
Hai viaggiato per le Filippine parecchio, conosci il paese piuttosto bene e ami stare lì…e allora perché no? Perché non vieni a lavorare con noi?
E così ho accettato la proposta di lavoro.

Era fine maggio e avrei dovuto iniziare a lavorare i primi di agosto. Dopo giorni trascorsi a pensare, ho deciso: viaggio ancora un po’, vado in Taiwan, vado in Giappone, torno in Italia per stare un po’ con la famiglia, torno a Barcellona per salutare un po’ di gente e prendere su un’altra valigia e poi via…direzione Filippine di nuovo! 
In un mese e mezzo ho volato dall’altra parte del mondo e sono tornata indietro, ho incontrato e abbracciato tutte le persone con cui volevo stare, ho preparato un nuovo bagaglio e verso metà luglio sono tornata a Siargao per trascorrere ancora un po’ di giorni in spiaggia, prima di volare a Manila.

Conoscere Manila

Manila non la conoscevo e se devo essere sincera, mi spaventava anche un po’. Ne avevo sempre sentito parlare solo male, una città estremamente caotica, sporca, pericolosa, dove non c’è niente da vedere.
Nella mia testa, fino a quel momento, io avevo associato le Filippine sempre e solo alla vita tra le isole, con i piedi nascosti sotto la sabbia.

Manila sarebbe stata una realtà completamente diversa e tutti mi dicevano “Preparati. Preparati al traffico, al caos, al caldo e all’umidità infernali”.
I miei futuri colleghi e alcuni amici conosciuti a Siargao però me ne parlavano bene: “Non è così tragico come raccontano, devi vedere la città con un’altra prospettiva. Non ha niente da offrire se sei un turista, ma se ci vivi è un’altra cosa. Ci sono quartieri pieni di vita, di locali dove uscire la sera, di expats e di gente cool. Vedrai che ti piacerà”.

Ho raggiunto Manila con aspettative molto basse, ma con tantissimo entusiasmo. Un po’ titubante, ma super carica e contenta.
Manila mi ha sorpreso, mi ha incantato, mi ha stupito.
Mi ha accolto alla grande.
Se sei aperto a ciò che di nuovo la vita ti regala, l’universo ti viene incontro a braccia aperte. 

Il mio studio a Manila

Vivere a Manila

Manila è una metropoli enorme, però i quartieri in cui gli expats vivono sono principalmente tre: Makati, Rockwell e BGC.
Io vivo a Makati, nell’area chiamata Población e lavoro a Rockwell. Due zone vicine che si possono raggiungere camminando.

Uno dei primi consigli ricevuti è stato “Prendi un appartamento vicino al lavoro, in modo tale che tu possa raggiungere il tuo ufficio camminando o con una moto. Evita i mezzi pubblici, evita i taxi, evita il traffico”.
Il traffico qui è davvero impressionante in certe ore del giorno, per fare qualche chilometro, puoi impiegare anche un’ora/un’ora e mezza.
Makati è piena di grattacieli alti, di strade grandi, di locali fancy e alternativi.
Makati è piena di vita, di giorno e di notte. 

Io vivo al 29th piano e dalla mia terrazza mi godo un panorama strepitoso ogni giorno, ogni mattina quando mi sveglio ed ogni notte prima di dormire.
Mai avrei pensato di trasferirmi a Manila e mai avrei pensato di vivere in un grattacielo con 71 piani, dove entro e prendo l’ascensore solo se ho con me la mia card di accesso.
Un palazzo elegante con piscina e palestra rispettivamente al 36esimo e 37esimo piano.
Un residence dove chiedi e ti sarà dato, perché si, sono diversi i servizi offerti a chi vive qui, come il servizio di lavanderia o di assistenza nel caso in cui ti si rompa qualcosa in casa. 

La piscina al 36esimo piano del palazzo dove vivo

Hai bisogno di un idraulico o di un carpentiere? Chiami la reception e nel giro di poco, qualche tecnico raggiunge il tuo appartamento per aiutarti: “I’ll call the engineer, ma’am”.
Qui tutti sono chiamati ingegneri, l’imbianchino come l’idraulico. 

Un edificio dove vivono centinaia di expats, soprattutto cinesi e coreani. La città negli ultimi tempi è stata invasa dai cinesi e nel mio edificio ne incrocio tantissimi.
Oltre a loro, filippini, coreani, israeliani e diversi europei.

A Manila sorridono tutti, è per questo che io amo i filippini, perché sono persone sorridenti, sempre felici, sempre gentili, fin troppo servili a volte.
All’ingresso di ogni palazzo, edificio pubblico ed anche in molti locali, ci sono i “security guards” che controllano ogni ingresso e ti aprono la porta ogni volta che entri ed esci.
Sorridono e ti salutano sempre con “Good morning ma’am” o “Good night ma’am”. Non solo loro, ma chiunque incontri per strada e questo non può far altro che rallegrarti la giornata.
Uno degli aspetti che più mi diverte è il fatto che una volta passate le 2 del mattino, iniziano a salutarti con “Good morning” e così quando rientri a casa dopo aver trascorso il sabato sera in giro, loro ti accolgono con il sorriso ed un bel “buongiorno”, quando tu stai per andare a dormire e ti sveglierai solo dopo 8 ore come minimo (ma loro alle 4 sono già svegli).

Makati di sera

A Manila quando piove, piove. Ti anneghi se non hai la “rain jacket”, le strade si riempiono di acqua e fanghiglia, ma tu continui a camminare, mettendo i piedi ovunque perché tanto sai che non hai alternative. Ci si abitua, ci si abitua a tutto.
Al caos, alla pioggia tropicale in città, al traffico.

A Manila quando c’è il sole fa caldo, caldissimo. Cammini per le strade e ti bastano 3 minuti per essere completamente sudato, però l’Asia è questo, non ci si può fare niente.
Io adoro camminare anche se sudo, adoro passeggiare stando con il naso all’insù, girando tra un grattacielo e l’altro, osservando la vita di strada, le palme, attraversando gli incroci senza semafori, districandomi tra una macchina e l’altra come non avrei mai pensato di essere in grado di fare.

Manila è una città cool, piena di bella gente e locali interessanti. 
Si respira una bella atmosfera ovunque vai e nei bar c’è sempre buona musica. Ai filippini piace ballare e cantare, ma questo già lo sapevo.
Ho già individuato due locali, tra i miei preferiti: The Workshop e Casa Bambu
Il primo è situato all’interno di una vecchia casa e la sensazione che si prova è propria quella di sentirsi coccolato a casa. Tutti qui conoscono tutti, una grande famiglia, una certezza, tappa obbligatoria di ogni venerdì o sabato sera o di un normalissimo mercoledì.
Casa Bambù è situato su di un rooftop e appena entri quasi ti dimentichi di essere a Manila. Saranno la struttura e tutte le decorazioni in bamboo, sarà la musica, sarà la gente che frequenta questo posto, però io quando vado a Casa Bambù sento di essere tornata nella mia isola preferita. Good vibes and much more! 

Pensavo che Manila fosse pericolosa, ma non lo è.
Ovviamente mi riferisco ai quartieri di Makati e Rockwell in cui vivo e che frequento: sono quartieri moderni, tranquilli, pieni di vitalità e gente. Non ho mai avuto la sensazione di essere in pericolo girando per le strade, né di giorno, né di notte. Come ogni grande città bisogno solo fare attenzione ai propri oggetti di valore e alle zone in cui si va.
Ci sono certi quartieri della città che vanno evitati, ma basta saperlo. Non ci si va e punto.

Come muoversi a Manila.

Dove si può, consiglio di camminare per evitare di trascorrere ore chiuso dentro ad un taxi.
Per i tragitti più lunghi però, è necessario utilizzare i taxi, perché i mezzi pubblici sono praticamente inesistenti o non offrono comunque il servizio a cui siamo abituati noi occidentali.

Per l’utilizzo dei taxi, ci sono due applicazioni da scaricare sul proprio cellulare estremamente utili:

  • Grab per i taxi tradizionali
  • Angkas per le moto taxi, più utili per i viaggi medio lunghi, perché vanno più veloci e si districano più facilmente in mezzo al traffico.

Entrambe le app sono facilissime da usare. Scarichi l’app, crei il tuo profilo ed ogni volta che hai bisogno di utilizzarlo, inserisci il luogo di origine per il pick up e la destinazione.
Il sistema online cerca il tassista/driver più vicino a te e nel giro di qualche minuto qualcuno ti viene a prendere.
Il servizio si paga in contanti, direttamente al tassista. 

Per ora da Manila è tutto! 😉


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