Isabella
Mi chiamo Isabella, ho 45 anni e da 15 vivo all’estero. Ho sempre lavorato nel campo del turismo, prima in ufficio a Milano e poi in diverse parti del mondo. Ho vissuto in posti magnifici come Seychelles, Egitto, Jamaica, Antigua ed il meraviglioso Messico, che mi ha adottata in questi ultimi 7 anni.
Qualche mese fa, marzo 2017, ho lasciato un lavoro meraviglioso, per inseguire un altro sogno più grande, un viaggio in Centro e Sud America che sarà orientato prevalentemente sull’avventura e volontariato, di cui parlerò’ nel mio blog.
Un viaggio lento, senza aerei, in cui mi dedicherò anche a sviluppare nuove competenze e costruirmi il mio prossimo “lavoro”. In verità’ non credo di aver mai lavorato nella mia vita, ho sempre fatto ciò’che amavo fare, ho sempre amato ciò per cui mi pagavano e quando l’amore finiva, cambiavo, sempre alla ricerca del mio posto nel mondo.
Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?
Mi sono laureata, tardi, in lingue con indirizzo turistico, perché tardi non lo so. Forse ero un po’ troppo sognatrice e perditempo, mi distraevo molto mentre stavo sui libri. Ho spesso interrotto il percorso di studi per brevi viaggi all’estero sempre di lavoro/studio, due in particolare importanti, uno in Scozia per migliorare l’inglese (e anche per fuggire dalla realtà italiana) e l’altro in Egitto per lavorare come assistente turistica, solamente due mesi, ma che mi hanno aperto un mondo nuovo.
Nonostante la voglia di partire, la settimana stessa in cui mi sono laureata, ho iniziato però a lavorare per un tour operator. Sfogliavo i cataloghi e sognavo mondi lontani mentre rispondevo alle lamentele dei nostri clienti.
Avevo sempre il viaggio in testa ma non mi sfiorava nemmeno l’idea di salutare tutti e andarmene. Il mio stipendio mi aiutava solamente ad arrivare a fine mese e l’idea di cercare lavoro all’estero mi faceva paura, ero molto insicura e a 28/30 anni pensavo di essere troppo vecchia per avventurarmi nell’incertezza.
Poi un anno decisi di fare un viaggio di 3 settimane negli Stati Uniti, con 2 amiche, in California on the road, alla Kerouac (più o meno). Avevo trovato un secondo lavoro ed ero riuscita a mettere da parte i soldi per il viaggio.
Il problema fu al ritorno, sono rimasta depressa nei 6 mesi successivi! Dovevo trovare quindi una soluzione…
Al lavoro chiesi di essere inviata come assistente turistica, e così e’ iniziata la mia avventura all’estero. Nuovo lavoro, nuove responsabilità. Messico , Egitto e Jamaica come assistente e finalmente divento responsabile del centro prima alle Seychelles, poi Antigua e infine Grecia.
Arrivavo alla destinazione nuova, dovevo conoscere posto, persone, escursioni hotel, ospedali, aeroporto etc.., dovevo sapermi muovere come se fosse casa mia..lavoro impegnativo, ma ci riuscivo! Era la parte più’ bella di quel lavoro.
Ero felice. E da lì non sono più’ rientrata in Italia.
Hai viaggiato in diversi paesi ed attualmente ti trovi in Messico. Perché hai scelto questo paese?
Il Messico e’ stata la mia prima destinazione quando me ne sono andata dall’Italia per lavorare come assistente turistica, ma nonostante mi fosse piaciuto molto, il mio lavoro mi ha portato a vivere altre realtà, tutte per me affascinanti.
Quando me ne sono andata ho pensato “un giorno ci ritornerò” e di fatto, grazie ad una fantastica offerta di lavoro, ci sono tornata. Un lavoro fantastico, con base a Cancun dove ci sono rimasta 7 anni. Lavoravo come “contracting manager” per un tour operator (dovevo fare contratti con hotel e negoziare tariffe) e la mia area erano i Caraibi, quindi viaggiavo per le isole dei Caraibi. Un sogno. Sono stati 7 anni meravigliosi in cui non solo vedevo posti stupendi, ma ho acquisito nuove conoscenze e soprattutto nuove amicizie.
Vivi a Chixchulub ora (Messico). Qual’è il tuo posto preferito in città? Dimmi un suo pregio ed un suo difetto
Chixchulub è un paesino di pescatori, sulla costa del golfo. Niente di particolare, ma ci sto bene. Sono qui per un mese solamente e faccio la House & Pet sitter, ovvero curo la casa e due meravigliose cagnoline di una ragazza che ha dovuto assentarsi per un mese. E’ un “lavoro” abbastanza diffuso tra chi vive viaggiando un po’ da nomade. In questo periodo mi dedico a scrivere e fare dei corsi on line e ogni tanto faccio qualche uscita nei dintorni per esplorare il territorio.
La zona e’ piena di Haciendas di cui parlo molto nel mio blog. Sto lavorando a un progetto e le voglio visitare tutte o almeno il più possibile.
Un consiglio per coloro che vogliono trasferirsi in Messico
Se ci si vuole stabilire con un permesso di lavoro consiglio di affidarsi ad un buon avvocato. Non e’ difficile ma la burocrazia è cavillosa e sempre in cambiamento. Quindi con un avvocato si risparmiano grossi mal di testa ed errori.
Per chi invece lavora on line e ha già una residenza da qualche parte e’ molto facile restare con un permesso turistico che dura 6 mesi. Poi si deve uscire e rientrare, ma non fanno problemi. Il Messico e’ un paese meraviglioso ricco di bellezze naturali e di storia.
Per vivere qui, io mi allontanerei dalla solita riviera maya, bellissima, ma oramai un po’ troppo sfruttata. Adoro invece i paesini coloniali, sia dello Yucatan che della zona centrale della repubblica.
Mi raccomando, occhio al piccante 🙂
Follow your dreams. Qual’è il tuo sogno più grande?
Ottenere la libertà finanziaria che mi permetta di vivere viaggiando costantemente senza essere vincolata ad un ufficio e orari prestabiliti. Lavorare in autonomia e per me stessa, con i miei tempi e senza capi a cui rendere conto. E’ molto più faticoso forse e richiede molti più rischi, ma a questo punto della mia vita è diventata per me una necessità e credo valga tutti i sacrifici necessari.
Per chi sogna di partire ma non ha ancora avuto il coraggio di farlo, che consiglio daresti?
Consiglio di capire bene cosa si vuole veramente innanzitutto e poi capire quali sono i veri blocchi e lavorare su di essi. Parlare e confrontarsi con persone che hanno fatto “il salto” per avere idee o consigli . Oggi con internet ed i gruppi Facebook è molto facile. Ci sono tante persone che hanno voglia e tempo di aiutare gli altri e lo fanno genuinamente. Io sono stata molto fortunata, ho avuto tanto aiuto ma l’ho anche cercato, con il giusto atteggiamento. Poi bisogna anche essere aperti ed accettare le critiche costruttive ma non lasciarsi abbattere. E bisogna avere tanta pazienza.
A volte il fatto di non avere coraggio nasconde la consapevolezza di non essere pronti per farlo. Quindi bisogna capire perché non si è pronti e lavorare su quell’aspetto. Dobbiamo ascoltarci, credo che le risposte le abbiamo già dentro di noi ma sono nascoste dai pregiudizi e dalla paura dei giudizi esterni, dai sensi di colpa e dalla scarsa sicurezza in noi stessi. Questo credo sia il più grande ostacolo. Quindi cosa fare? Chiudere gli occhi ed immaginare se stessi nella situazione più negativa che possa capitare se si partisse. Chiedersi se ne vale la pena e quindi decidere. Se non ne vale la pena, lavorare sulla soluzione.
Io ho dovuto superare lo scoglio della mentalità del lavoro fisso e dei contributi, ma quando ho deciso di lasciare il lavoro, non mi interessava. Io sentivo la necessità di andarmene e sentivo che era l’occasione giusta per come ero in quel momento. E così sono partita senza rimpianti e rimorsi.
Certe scelte le ho fatte all’alba dei 45 anni. Forse a 30 anni non avrei avuto lo stesso coraggio ma mi mancava la professionalità, la rete di conoscenze che ho ora ed una certa sicurezza. A 30 anni non ero così sicura. Ho dovuto aspettare un po’ di tempo per mettere da parte i risparmi che mi permettessero di vivere tranquilla per un po’ di tempo.
Le mie paure erano dettate dalla sicurezza finanziaria, ma poi ho chiuso gli occhi e mi sono chiesta “Qual’è la cosa più brutta che mi potrebbe capitare se facessi questa scelta? Rimanere senza un soldo. C’è una soluzione? Risposta: si”. Ok quindi si parte!!
Ognuno di noi è unico e perfetto, e le scelte che facciamo sono sempre quelle giuste per noi in quel momento. Tutto serve per crescere ed arrivare dove vogliamo arrivare, ognuno con i propri tempi.
The Dream List: tre città che desideri visitare o dove andresti a vivere (almeno per un periodo)
Città non tanto, mi affascinano per le opportunità culturali, ma io sono più per la natura, mi piacerebbe tantissimo vivere per un po’ in Islanda, ma farei una settimana a Reykjavik ed il resto “on the road” facendo hiking. Mi attira tantissimo, ma ci andrò quando avrò più disponibilità economica perché è un paese molto caro.
Bolivia, Argentina e Cile sono in programma in questo viaggio che sto facendo ora, partendo dal Messico. Arriverò fino alla terra del fuoco . Sicuramente passero’ per le capitali ma il mio obiettivo sono le montagne e i laghi. 🙂
Tre parole per descrivere perché dobbiamo viaggiare
Non credo che viaggiare sia un dovere. Molte persone stanno bene anche dove sono e se non sentono la necessità di viaggiare fanno bene a non farlo.
L’unico dovere che abbiamo è quello di essere felici e fare tutto ciò che è in nostro potere per raggiungere la nostra felicità anche se implica talvolta rinunciare a passare tempo con i nostri cari o andare contro la famiglia, o fare sacrifici.
Sembra egoistico ma non lo è, perché se siamo felici, irradiamo gioia e energia positiva anche a chi ci sta intorno. Ognuno ha un modo diverso per raggiungere la felicità. Io vivo per viaggiare. Praticamente.
E’ la mia ragione di vita, tra le altre cose. Non riesco a stare ferma in un posto. E’ quello che ho sentito per Cancun, che è stata la città dove ho vissuto per più tempo, ben 7 anni. Lì ci sono stata perché viaggiavo tanto per lavoro e quindi ero distratta! 🙂
Ma poi ho sentito il bisogno di fare la valigia di nuovo. Per me viaggiare è ricerca, cambiamento, accettazione, conoscenza e apprendimento. Ma soprattutto significa apertura al nuovo e a mille possibilità.
Bellissima intervista…vai Isa ti seguirò nel tuo viaggio sognando di essere con te