“Viaggiare da la possibilità di conoscere veramente se stessi”


Serena

Sono una ventinovenne di Milano, impiegata commerciale, e ho trascorso il 2015 nella città di Vienna.

Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?

La ricerca di un nuovo impiego e la difficoltà di trovarne uno di durata superiore a qualche mese mi hanno spinto a lasciare temporaneamente l’Italia, con l’idea di un progetto da portare a termine senza una scadenza stabilita a priori e poi rientrare.

donaupark vienna serena dream travelers

Hai scelto Vienna. Perché hai scelto proprio “lei”?
Dimmi un pregio ed un difetto di questa città

Qualsiasi meta avessi scelto non avevo contatti in loco e la ricerca d’impiego dall’Italia in Irlanda non aveva dato i frutti sperati.

Ho deciso quindi di optare per Vienna, che a pari condizioni (la prospettiva era di cercare nella ristorazione per iniziare subito a lavorare e poi cercare di migliorare) mi offriva il plus di imparare il tedesco, lingua che non conoscevo e che a volte è richiesta nel mio settore.

Un pregio di Vienna è che c’è moltissimo verde in città; un difetto è rappresentato dal fatto che la domenica e in generale i giorni festivi tutti i supermercati e i negozi, compresi i grandi centri commerciali, sono chiusi e la città sembra deserta.

Il tuo posto preferito in città

Il mio posto preferito è senz’altro il Donaupark, che con i suoi 800.000 metri quadrati di aree verdi ospita migliaia di fiori, spazi per praticare sport e la Torre da cui si può ammirare lo skyline della capitale.

A Vienna sono parecchi i parchi, ma nessuno è così vasto, affascinante con le sue molteplici rose e rilassante con la vista delle acque del fiume azzurro che scorrono.

Un consiglio per coloro che vogliono trasferirsi a Vienna

Il consiglio più importante per chi volesse trasferirsi a Vienna e non solo visitarla come turista, è quello di partire parlando già un tedesco almeno colloquiale: sia per il lavoro che per la vita di tutti i giorni, per uscire da eventuali situazioni come per chiedere alla signora anziana che perde l’equilibrio se si sente bene.

Spesso si pensa che al giorno d’oggi l’inglese sia sufficiente, ma non bisogna trascurare l’importanza della lingua locale.

castello schonbrunn vienna

Follow your dreams. Qual’è il tuo sogno più grande?

Il mio sogno più grande al momento è vedere il mio Paese ripartire economicamente e che il terrorismo venga sconfitto. Speriamo che non resti soltanto un sogno!

Per chi sogna di partire ma non ha ancora avuto il coraggio di farlo, che consiglio daresti?

Il consiglio che mi sento di dare a chi sente il desiderio di partire è quello di stabilire fin da ora il proprio obiettivo, ossia scegliere con cura la meta e la motivazione e, del caso di ricerca di lavoro, ragionare se si vuole restare all’estero oppure ad un certo punto tornare in Italia.

Può sembrare “presto” prendere alcune decisioni prima ancora di essere partiti, ma in realtà sono elementi determinanti per mettere a frutto veramente l’esperienza, seguendo un percorso, che naturalmente può anche cambiare in corso d’opera, ma sempre mantenendo una direzione.

The Dream List: tre città che desideri visitare o dove andresti a vivere (almeno per un periodo)

Mi piacerebbe visitare New York e Bangkok per avere due esempi di grandi città dinamiche, economicamente promettenti, ma situate in contesti totalmente differenti sia dal punto di vista culturale che geografico o climatico.

Per andare a vivere invece sceglierei Lugano, di dimensioni decisamente diverse, dove si parla anche italiano, relativamente vicina alla mia famiglia e più simile al contesto a cui sono abituata.

centro commerciale vienna

Tre parole (o motivi) per descrivere perché dobbiamo viaggiare

Tre motivi principali per viaggiare dovrebbero essere, dal mio punto di vista, la possibilità di crescere a livello personale. Trovarsi all’estero comporta la necessità di affrontare talvolta imprevisti e magari anche difficoltà che a casa non si sarebbero presentati.

La possibilità di conoscere veramente se stessi: che si tratti del cammino verso una meta di pellegrinaggio o di affittare un appartamento in un Paese nuovo, si scopre cosa si è in grado di fare e qual è il proprio carattere, lontano dall’influenza di amici e parenti.

La possibilità di conoscere le “best practices” estere ed eventualmente diffonderle al proprio ritorno. Vedere con i propri occhi cosa funziona meglio all’estero e cosa in patria, da l’opportunità di smentire falsi pregiudizi e di portare idee nuove.

Una mi ritrae al Donaupark, in un’altra uno scorcio dell’immenso parco del castello di Schonbrunn, il panorama della torre del Duomo e infine un centro commerciale.

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