LE PERSONE SPECIALI – Ludovica
Mi chiamo Ludovica, ho 27 anni e sono bionda dentro prima ancora che fuori. Amo da sempre leggere e scrivere ma il mio angolo di paradiso è il palcoscenico di un piccolo teatro amatoriale di Milano, città in cui sono nata e cresciuta insieme alla mia splendida famiglia.
Dopo un diploma di liceo scientifico mi sono laureata in lettere moderne, completando il mio percorso di studi con un master in Didattica dell’Italiano L2 (leggi: come si insegna l’italiano agli stranieri).
Il mio sogno era di fare la giornalista ma master in giornalismo e scuole di specializzazione erano fuori dalla mia portata economica e così mi sono buttata su questo master che, in realtà, non mi ha dato molto.
Appena dopo essermi laureata ho iniziato a collaborare con un magazine online in veste di autrice e segretaria. Mi occupavo di gestire le email, gli appuntamenti, di coordinare gli autori e la programmazione sia degli articoli che delle condivisioni social.
A luglio del 2017 ho dovuto lasciare questo lavoro che amavo moltissimo perché dentro di me è approdato qualcosa che amo ancora di più: il mio primo bambino! Al momento quindi faccio la mamma (il bambino è nato da poche settimane) e intanto incremento le mie conoscenze in ambito web con dei corsi online e alcune collaborazione in veste di copy.
Tra la mia laurea e l’arrivo di Daniele, però, sono successe tante altre cose tra cui un periodo all’estero…
Si può dire che hai lasciato l’Italia per amore. Ci racconti la tua storia?
È assolutamente così! A dicembre 2014, infatti, è arrivata una sorpresa: al mio fidanzato avevano offerto un ottimo lavoro in Cornovaglia e lui mi chiedeva di seguirlo. Ero letteralmente terrorizzata, non volevo assolutamente andare, ma sapevo che se non fossi andata con lui, avrebbe rinunciato e non potevo essere così egoista.
In pochi giorni abbiamo preso la decisione più difficile e allo stesso tempo bella della nostra vita e a giugno 2015 l’ho raggiunto in terra d’Albione dove lui viveva da ormai tre mesi.
Io, laureata in lettere e per niente ferrata sulla lingua inglese, nel giro di un mese ho trovato il mio primo lavoro come insegnante di italiano ma purtroppo il corso non è partito per mancanza di iscritti.
A settembre mi sono rimboccata le maniche e ho trovato prima lavoro come donna delle pulizie in un hotel e dopo tre settimane come commessa in un negozio di articoli per animali, dove ho lavorato fino al mio rientro in Italia, a settembre 2016.
Il lavoro di commessa mi ha permesso di migliorare in maniera esponenziale il mio inglese e di stare a contatto con la cultura cornica.
Qual’è stato l’ostacolo più difficile da affrontare appena ti sei trasferita?
Sicuramente la lingua. Io parlavo un inglese scolastico di basso livello e i primi giorni alla ricerca della casa e del lavoro sono stati molto duri perché capivo la metà di quello che mi dicevano e soprattutto non ero in grado di rispondere. Al mio primo colloquio, di gruppo, sono scoppiata a piangere davanti a tutti chiedendo di ripetere più lentamente la domanda: quando ci penso oggi rido di gusto ma quel momento è stato uno dei più imbarazzanti della mia vita!
Hai trascorso più di un anno in Cornovaglia. Cosa hai amato e cosa non ti è piaciuto di questa zona?
A livello naturalistico la Cornovaglia è un paradiso. Passare da vivere a Milano a vivere al mare (anzi, sull’oceano!) è contemporaneamente il cambiamento che ho amato e odiato di più. La vita scorre tranquillissima in Cornovaglia ed è più semplice: la burocrazia in UK è molto più snella che in Italia, si trova lavoro in un batter di ciglia, gli stipendi sono più alti e la vita costa poco (ovviamente se escludiamo le grandi città).
Purtroppo tutta questa tranquillità, per una cresciuta a Milano, rischia di sfociare in una noia mortale! Le giornate di pioggia, che sono la maggior parte, ti costringono a startene in casa a poltrire perché in Cornovaglia ci sono posti meravigliosi da vedere all’aperto ma non al chiuso. Farsi degli amici inoltre è molto difficile perché gli inglesi sono molto gentili ma abbastanza riservati e i nostri momenti di svago si limitavano alle uscite con gli altri italiani/francesi/spagnoli della città più vicina che però facevano lavori diversi dai nostri e spesso su turni e non erano sempre disponibili.
A chi si vuole trasferire, che consiglio daresti?
Di scegliere la Cornovaglia solo se si è pronti ad affrontare questo senso di solitudine. Il Regno Unito è una nazione eccezionale, a mio parere, ma la zona in cui trasferirsi va scelta con cura in base alle proprie esigenze ed attitudini.
Per motivi personali, sei tornata in Italia. L’Inghilterra e gli inglesi ti mancano?
Ogni giorno. Della nostra vita in UK mi mancano tantissime cose, specialmente l’indipendenza economica che mi dava il mio lavoro di commessa (!!) e poi i luoghi a cui mi sono affezionata, le persone che ho dovuto lasciare, la civiltà del popolo anglosassone e la lingua!
Ora che sei rientrata a Lecco, come definiresti questa tua parentesi di vita trascorsa all’estero?
L’esperienza migliore e più ricca di insegnamenti della mia vita! Sono certa che se non avessimo lasciato tutto per andarcene in UK tre anni fa oggi non saremmo dove siamo, sposati e con un bambino meraviglioso ma soprattutto più consapevoli e maturi rispetto a come eravamo prima di partire.
Dimmi perché credi che sia importante viaggiare
Per scoprire il mondo, conoscere nuove culture, ampliare i propri orizzonti, sconfiggere i pregiudizi. E perché è il regalo più grande che si possa fare a se stessi!