“Viaggiare è meraviglioso”. Tasmania, California, Baleari e molto altro. L’intervista a Gloria.


Gloria

Sono Gloria, classe ‘89 e sono una ragazza solare, determinata e che tu ci voglia credere o meno, il fatto di essere acquario come segno zodiacale influisce sulla mia persona.
Sono sempre stata contro corrente, non ho mai seguito le mode e ho sempre battuto chiodo su ciò che mi interessa.
Una di queste in primis è viaggiare: fin da piccola grazie a mia mamma ho avuto la possibilità di muovermi e di visitare paesi e posti nuovi come ad esempio la città in cui vivo attualmente, Bergamo.

Qui lavoro (faccio qualunque lavoro di qualunque genere, cerco di avvicinarmi sempre al mondo del turismo e viaggi che è il settore per cui ho studiato, ma non disdico se trovo altro) e vivo da un anno, insieme al mio compagno di vita Marco e la nostra piccola Asia.
Non sono però sempre stata in Italia, anzi negli ultimi anni ho vissuto in 3 continenti diversi del mondo.

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In Australia con i canguri

Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?

Tutto ebbe inizio nel 2013 quando prima della laurea decisi che era ora di dare una svolta alla mia vita: era tutto stretto era tutto normale e la cosiddetta routine a me piace, ma per periodi non superiori ai due anni (per questo l’anno prossimo ci saranno cambiamenti in famiglia, ma questo non posso svelarlo perché è troppo presto..lascio la curiosità!).

Così ero incedisa se partire per la ormai satura Inghilterra o per una meta da me sempre amata e sognata: l’AustraliaDopo mesi di lotte con mamma: da sola dall’altra parte del mondo, paura di lasciarmi andar così distante, paura del non sapere, ecc…cose normali da mamma, finalmente il 1 settembre 2013 ricevetti la conferma del mio visto e dopo pochi giorni feci il biglietto. 

La voglia di lasciare l’Italia era per me sintomo di miglioramento e di conoscenza soprattutto personale: basta andare anche poco lontano, ma io volevo andare in Australia per imparare meglio l’inglese e per allontanarmi da una situazione economica che spesso porta ad essere insicuri, soprattutto tra i giovani (mi definisco ancora tale anche se ormai sto raggiungendo gli anta).

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In quad in Australia

Hai trascorso un anno in Australia, o meglio in Tasmania. Come ci descriveresti questa esperienza e che consiglio daresti a chi ci vuole andare?

In Australia vi rimasi un anno, passai la maggior parte del mio tempo però in Tasmania: l’isola più a sud del continente dei canguri. L’isola del diavolo più conosciuto al mondo.
L’isola che mi ha aperto a un mondo meraviglioso: la Tasmania è selvaggia, è cruda, è vuota di cemento ma piena di natura e di persone meravigliose che vivono seguendone il suo ritmo.

Qui ho lavorato in diversi ambiti e ho vissuto ospitata da una famiglia in cambio di qualche ora di aiuto nella loro fattoria. Ho partecipato al programma di volontariato/scambio tramite l’associazione Woof.
Ho imparato moltissimo, specie la lingua. Ho imparato a conoscere nuove culture e tutte le differenze tra esse, le loro origini e storie, ho imparato ricette di popoli diversi. 

La vita in Tasmania è principalmente basata sull’agricoltura ed il turismo enogastronomico, che si sta sviluppando moltissimo. Le meraviglie che offre la Tasmania sono molte: consiglio vivamente di visitarla in lungo ed in largo.
Trasferirsi qui è difficile come in tutta l’Australia ma, per chi ama la semplicità delle persone e la natura incontaminata è nel posto giusto.

In che paesi hai vissuto e per quanto tempo?

Dopo l’Australia sono andata in Inghilterra. A Londra, in diversi ostelli meravigliosi ho potuto condividere momenti bellissimi con tanti ragazzi di diverse nazionalità. Successivamente ho trascorso il mio tempo lavorando in un b&b a Nord, al confine con la Scozia. 

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A Londra

Poi è arrivata la necessità di trasferirmi al mare: avevo bisogno di sole e la Spagna era la meta perfetta!
Mi sono trasferita alle Baleari facendo la ragazze alla pari la sera e durante il giorno andavo al mare. Passai l’estate lì e tornata a casa in Italia, il freddo, il gelo e la nebbia mi accompagnarono per qualche qualche mese.

Ultima meta di viaggio poi fu la California: vi finii in modo alternativo, fidanzata da pochi mesi con Marco, girammo in camper per due mesi per piacere e per lavoro: era infatti andata come consulente d’arte. Pochi mesi prima, in Italia conobbi un artista, Alberto Cristina -con il quale ancora oggi collaboro – che mi propose di ricercare, se cosi si vuol dire, nuove gallerie dove esporre le sue opere che già avevano meritato successo, presso il Museo di Arte italiana di San Francisco ed in altre città. Presi la palla al balzo per poter girare lo Stato e devo dire che quest’avventura fu meravigliosa tant’è che ad oggi vorremmo comprare di nuovo un van e girare.

San Francisco California

Noi a San Francisco

Per chi sogna di partire ma non ha ancora avuto il coraggio di farlo, che consiglio daresti?

Viaggiare è meraviglioso: ti mette a confronto, ti stimola, ti migliora e ti fa conoscere per quello che sei.
Partire non è mai facile, bisogna mettere in conto tante cose, ma farlo almeno una volta nella vita rende felice e senza rimpianti. 

Il mio consiglio è di farlo e di chiudere gli occhi su tutto e tutti e ascoltarsi. Ascoltare i propri piaceri ed istinti. Sia che se si è fidanzati o sposati con figli. Io faccio sempre la lista dei pro e contro e vedo che i contro sono sempre limitazioni che ci diamo noi, perché c’è li imponiamo e non perché siano reali. Provare per credere!

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Ad Alcatraz

The Dream List: tre città che desideri visitare o dove andresti a vivere (almeno per un periodo)

La prossima lista sui pro ed i contro sarà proprio sulle nuove destinazioni: vorrei tanto andare a Bali, nel caos della città più moderna della Thailandia e vorrei anche andare a New York, magari in primavera o autunno, anche se il mio sogno sarebbe a Natale.

Ho invece un luogo dove mi trasferirei volentieri: nel nord della Tasmania a Coles Bay: mare sabbia e pace. Meraviglia. Il paradiso! 

Tre parole per descrivere perché dobbiamo viaggiare

Viaggiare non ha limitazioni, la nostra mente si! 
Ecco perché per me le tre essenziali parole che esprimono il perché viaggiare sono:

FIDUCIA: in se stessi, fidarsi che quello che si sta facendo è giusto e il viaggio accresce questo.
FLESSIBILITÀ: lasciarsi prendere dalle circostanze e dai momenti. Bisogna programmare ma nel limite delle cose. Se si è flessibili si apprezza meglio il percorso ed i cambiamenti
LIBERTÀ: questa parola magica che tanto cerchiamo nella vita. Come lessi una volta, non siamo alberi e non abbiamo le radici, quindi se non ci va un luogo ci possiamo spostare. È così è anche il viaggio. Ci regala la libertà di conoscere e di scoprire. La libertà di essere capaci di credere in noi stessi per fare il primo passo per una scelta che tanto desideriamo.

Io ho un motto che porto con me e credo che a volte sia bello ricordarselo: fai della tua vita un capolavoro!

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